Le formazioni partigiane assunsero il nome convenzionale di brigata, anche se non avevano le caratteristiche di quelle dell’esercito. Erano suddivise in compagnie, le quali differivano, per struttura e organizzazione, da quelle tradizionali.
Più brigate costituivano una divisione. Le brigate bolognesi ebbero un numero di militanti variabile da zona a zona. Quando superavano il migliaio erano sdoppiate. Anche i livelli di comando all’interno delle brigate non sempre corrispondevano a quelli militari.
Le brigate partigiane nascono dopo l’8 settembre 1943. Migliaia di militari vengono catturati dai tedeschi e deportati in Germania, dopo la liberazione di Mussolini e la costituzione della Repubblica Sociale Italiana a questi militari viene offerto di rientrare in Italia per combattere a fianco dei tedeschi in un nuovo esercito italiano.
La speranza di Mussolini di ottenere il consenso di questi italiani cade e sono pochissimi quelli che accettano di rientrare. I militari che si sono sottratti all’internamento entrano nella clandestinità e si uniscono alle prime formazioni partigiane, ma non solo loro anche i giovani richiamati alla leva delle classi 1923 – 1925 si sottraggono e si uniscono ai partigiani.
La scelta non era facile il “Bando di Graziani” prevedeva la pena di morte ai disertori e renitenti, commutabile in dieci anni di carcere e minacce alle famiglie. Ma i rei erano troppi, meglio condannarli ai lavori forzati per la Whermacht.
Fu una scelta difficile, ad una vita da caserma con vitto alloggio e uno stipendio di 1000 lire al mese, questi giovani preferirono unirsi ai “ribelli” (come li definiva la propaganda nazifascista) e vivere di stenti al freddo, sperare nella compassione dei contadini, evitare le spie fasciste e combattere fino alla fine, perché se venivano catturati sapevano che sarebbero stati torturati per ottenere informazioni sui loro compagni.
Fu un esercito di uomini e donne di tutte le età che impegnarono assiduamente le forze nazifasciste fino alla fine della guerra, e man man che venivano liberati i territori tantissimi confluirono nell’esercito alleato per continuare a combattere invece di tornare a casa.
Formazioni partigiane bolognesi inquadrate nel C.U.M.E.R
COMANDO UNICO MILITARE EMILIA – ROMAGNA
Div. Partigiana Bologna [M] “ LUPO”
Brigata “Stella Rossa”
– L’attività militare della «Stella Rossa» attraverso i bollettini del C.U.M.E.R. Continua
Brigata “Matteotti” [ M ]
62ª Brigata “Garibaldi”
– L’attività militare della 62.a Brigata Camice Rosse Garibaldi attraverso i bollettini CUMER Continua
Div. Partigiana Bologna [P] “MARIO”
7ª Brigata GAP Arditi “Gianni”
8ª Brigata “Giacomo”
Brigata “Matteotti Città” (Diario del Battaglione Floriano Bassi)
Brigate Bolognesi operanti Extra provincia
Divisione “Nannetti” [nel Bellunese]
7ª Brigata “Modena” [nel Modenese ]
Salve a tutti,
Sto per girare un cortometraggio sulle donne ribelli morte per i loro ideali.
Donne ribelli dimenticate, come Edera de Giovanni, Irma Bandiera e Tamara Bunke.
Vi lascio la pagina facebook, dove potete trovare più informazioni! E magari aiutarci
https://www.facebook.com/nessunocorto?fref=ts
https://www.indiegogo.com/projects/nessuno-puo-portarti-un-fiore-short-film/x/9011587#/story
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Salve se giri tra i personaggi che racconto nel blog troverai altre partigiane dimenticate.
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Ottimo lavoro. dove posso trovare la storia del comandante Musolesi ( LUPO )
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Su Mario Musolesi può trovare all’interno del blog la sua biografia
http://wp.me/p1xi7O-jv
oppure un ritratto fatto dalla sorella
http://wp.me/p1xi7O-vr
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viva i partigiani ci anno regalato la democrazia e la libertà
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52 brigata garibaldi
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