Il 5/10/1944 viene ucciso per strada dai fascisti, era di ritorno da una riunione dei comandanti partigiani a Bologna. E’ riconosciuto e immediatamente fermato, viene fucilato sul posto.
Tosarelli Bruno nasce l’11/12/1912 a Castenaso. Membro dell’organizzazione comunista bolognese attiva nel 1930 (centinaia furono gli arrestati), accusato di ricostituzione del PCI e propaganda sovversiva, con sentenza del 30/6/31 fu prosciolto per non luogo a procedere. Espatriò clandestinamente nel gennaio 1937 per raggiungere la Spagna.
Appartenne alla brg Garibaldi. Ebbe il grado di tenente. Fu ferito due volte, a Farlete e sullʼEbro. Lasciò la Spagna nel febbraio 1939. Venne internato nei campi di concentramento francesi di Saint-Cyprien, di Gurs e di Vernet-dʼAriège. Nelle organizzazioni del campo svolse intensa attività politica.
Arrestato in Francia nell’aprile 1941 e tradotto in Italia venne rinviato al Tribunale speciale senza emissione di sentenza istruttoria e condannato, il 13/6, a 15 anni di carcere per l’attività politica svolta a Bologna fino al 1937.
Liberato nel luglio 1943, partecipò alla riorganizzazione del PCI.
Dopo l’armistizio contribuì alla formazione delle organizzazioni gappiste e sappiste. Fu commissario della 63a brg Bolero Garibaldi prima, e comandante del 6° raggruppamento sappisti poi. Organizzò e partecipò a numerose e rischiose azione contro i nazifascisti.
Il 10 settembre a Marano di Castenaso partecipa alla manifestazione dove viene occupato il Comune dove vengono bruciati i registri di leva e i ruoli delle tasse. Tiene un breve comizio con Luciano Romagnoli mentre 35 sappisti proteggono l’azione.
È stato decorato di medaglia d’oro con la seguente motivazione:
«Apostolo della propria idea, già valoroso combattente garibaldino in terra straniera, organizzava i primi nuclei partigiani per la lotta contro l’oppressore della Patria. Commissario politico di una Brigata combatteva vittoriosamente a Monte Vignola, Monte S. Pietro, Monte Capra. Comandante della 6° zona della città di Bologna, faceva sempre ovunque rifulgere le sue belle virtù di uomo di azione, di organizzazione e di trascinatore. Arrestato e seviziato trovava nella morte la liberazione dal martirio che aveva fatto scempio del suo corpo. Fulgido esempio di fede e di eroismo».
Bologna 9/9/43 -5/10/ 44.
Gli sono state intitolate una strada a Bologna e Castenaso.