2 dicembre 1944 Eccidio di Portofino (GE)


Nella zona di Portofino era insediato un nutrito contingente di marina germanica in funzione di avvistamento e difesa costiera comandato dal tenente Ernst Reimers. In particolare Reimers aveva stabilito il proprio comando nel castello di San Giorgio, situato oltre il piccolo paese di Portofino verso la punta orientale del capo, e lo aveva parzialmente trasformato in una prigione allestendovi numerose celle.

A fine novembre 1944, le squadre di azione patriottiche uccidono contemporaneamente, in zone diverse del Ponente genovese, nove fascisti. E’ un’azione che dimostra la forza delle azioni partigiane. Il comando tedesco decreta il coprifiopco dalle 19.00 alle 5.00 nelle zone teatro degli attentati: Cornigliano, Sestri Ponente, Pegli, Prà, Voltri, Bolzaneto, San Quirico, Pontedecimo e Campomorone e nella notte tra il 2 e 3 dicembre scatta la rappresaglia nazista per i nove uccisi.

Vengono fucilati sulla spiaggia dell’Olivetta 22 prigionieri politici prelevati dalla IV sezione del carcere di Marassi a disposizione delle SS e i loro corpi, legati l’uno all’altro con filo di ferro, furono caricati su alcune barche e gettati in mare il largo con pesanti pietre come zavorra. La scelta degli sventurati non poté che avvenire per determinazione del comandante dell’AK di Genova tenente colonnello Engel. All’operazione partecipò anche Vito Spiotta, segretario del fascio di Chiavari e vice comandante della brigata nera “Silvio Parodi”.

Le ragioni di questo eccidio non furono mai esplicitate dai tedeschi come rappresaglia, ma è fondata l’ipotesi, affermata da Gimelli, che esso vada posto in relazione alla cosiddetta “giornata della spia” del 30 novembre precedente. In quella occasione erano state giustiziate su iniziativa del Comando generale delle brigate Garibaldi alcune spie fasciste.

Il significato di questa azione fu che interi quartieri della città vennero occupati e a lungo militarmente presidiati dalle formazioni partigiane.

Le vittime:

Albramo Bassignani
Domenico Camera
Agostino Carniglia
Emanuele Causa
Otello Cenatelli
Cafiero Cipriani
Giovanni Costaluigi
Carlo Dellacasa
Domenico De Palo
Carlo Faverzani
Antonio Ferrari
Marcello Goffi
Giuseppe Golisano
Bartolomeo Maffei
Onelio Matterozzi
Alfredo Meldi
Luigi Calso Meldi
Tullio Molteni
Giovanni Odicini
Emanuele Sciutto
Cipriano Turco
Diofebo Vecchi.

Autore: Comandante Lupo

Ho ricercato e raccolto storie di vita, di guerra, di resistenza. Ne ho pubblicate, altre sono ancora da scrivere. Sono sempre alla ricerca di nuove storie se vuoi aiutarmi nella ricerca contattami.

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