Una lucida follia. Processo agli antifascisti


Immaginate che sia ottobre e non luglio. Siete appena usciti da una
riunione No Tav e percorrete una via pedonale del centro della città dove
abitate. Una macchina entra sgommando nella via: ne escono quattro uomini
che affiggono manifesti. Incuriositi da tanta esibita arroganza vi fermate
e scoprite che si tratta di manifesti fascisti, manifesti che alludono ad
un passato di dittatura, violenza, repressione della possibilità stessa di
dire la propria, se non a rischio di confino e prigione.
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