Brigata Toni Matteotti Montagna


Brigata Toni Matteotti Montagna: questo il nome ufficiale della 3a brigata Matteotti, in base alla numerazione interna delle formazioni del PSIUP di Bologna. Era così chiamata per distinguerla dalle altre brigate Matteotti di pianura e di città. Fu la prima ad essere costituita tra l’inverno e la primavera 1944, quando furono accorpati alcuni gruppi armati, sorti spontaneamente sin dall’autunno 1943 nei comuni di Porretta Terme e Lizzano in Belvedere.

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28 febbraio


1945

Cadelbosco sotto  (RE)

Presso il cimitero di Cadelbosco Sotto (Reggio Emilia) sulla Strada Statale n. 63, un plotone fascista fucilò dieci partigiani catturati precedentemente: Paolo Davoli, Luigi Rigolli, Amedeo Rossi, Salvatore Garilli, Andrea Garilli e Tito Da Parma di Piacenza; Medardo Pagliani e Fermo Pedrazzoli di Correggio; Ferruccio Ferrari ed Erio Benassi di Reggio Emilia.

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Irma Bandiera


Nata a Bologna l’8 aprile 1915, cresce durante il ventennio fascista al riparo di una famiglia benestante, democratica seppur non appariscente. Benché le sue conoscenze e le risorse economiche le permettano allo scoppio della guerra di sottrarsi ai bombardamenti sfollando in campagna, rimane invece in città ed inizia a frequentare ambienti antifascisti fino ad abbracciare la scelta di aderire alla lotta clandestina.

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Pietro Bolognesi “Pierino”


Pietro Bolognesi “Pierino” nacque a Pianoro l’1.11.1924.
Era uno studente universitario. Ci sono poche notizie su di lui, del perché entrò nella Resistenza forse per sfuggire al Bando Graziani o per le sue idee politiche. Entrò a far parte della Brg Stella Rossa Lupo. La formazione partigiana che operò nell’appennino bolognese a Monte Sole e diventata tristemente famosa a causa della strage di Marzabotto.

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26 febbraio


1926

Ripoli (San Benendetto in Val di Sambro)

Barbari Amedeo mentre si trovava nella sua abitazione venne aggredito da alcuni fascisti guidati da Nino Jannelli. Ne seguì una sparatoria nel corso della quale venne ferita gravemente sua madre che morì il giorno dopo allʼospedale. Restò ferito leggermente. Jannelli disse di essere stato sollecitato ad aggredirlo dagli agrari Celso Franchi e Tonino Stefanelli.

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25 febbraio 1945 – Eccidio di Trarego


Trarego ai tempi della guerra, nelle case in affitto o negli alberghi ospitava oltre 3000 persone, metà delle quali sfollate da Milano a da altre città dell’alta Lombardia, per sfuggire ai bombardamenti alleati. La presenza fascista, a partire dall’ottobre del ’43 è massiccia e quotidiana: posti di blocco, controlli, requisizione forzata di prodotti alimentari. I reparti provenivano abitualmente da Cannero – sottostante paese sulle rive del lago – dove stazionava la legione “Ravenna”, da Cannobio e talvolta dalla Val Vigezzo, località dove erano schierati le milizie della Confinaria.

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Brigata 63a Bolero Garibaldi.


Dal Panaro al Reno, dal Samoggia, al Lavino e lungo la via dei “Castelli” comprendente in tutto o in parte i comuni di Bazzano, Casalecchio di Reno, Castello di Serravalle, Crespellano, Monte San Pietro, Monteveglio, Sasso Marconi, Savigno e Zola Predosa.

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I ricordi della mia vita


I RICORDI DELLA MIA VITA…

dal 1923 ad oggi

Borghi Gino anni 91

Nel 1923 avevo otto anni abitavo a Canaletto una frazione del comune di Ravarino in provincia di Modena. Era un periodo politicamente tormentato per la nascita del partito fascista, in questa località abitava un numero consistente di attivisti del Partito Socialista e tra loro i componenti di una cooperativa edile dove mio padre era presidente. In seguito divenne Sindaco del paese, per questo era molto ricercato dai fascisti, così per tutto il ventennio abbiamo subito la repressione di schedati politici controllati periodicamente dalla Questura e dai carabinieri.

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23 febbraio


1944

Cortecchio
La Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) di Imola, con quella di Faenza e con reparti della Polizia Ger­manica di stanza a Bologna, in base alla segnalazione di alcuni informatori, attua un rastrellamento avente come obiettivo la località di Cortecchio. Il gruppo di partigiani bolognesi, imolesi e faentini era guidato da Giovanni Nardi e Luigi Tinti.

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22 febbraio


1928

Sala Bolognese

Bastia Noè viene ucciso in una osteria.
Bastia Noè, da Angelo e Geltrude Alvoni; nato il 6/8/1895 a Sala Bolognese. La sera del 14/5/21, assieme a numerosi altri militanti socialisti, percorreva una strada in località Certosa di Sala Bolognese, per distribuire materiale elettorale.

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