Peciola (Sel): “Basta, si dimetta”
Lo aveva già detto, ma oggi lo ha ribadito a Mattino Cinque, nel caso non fosse stato chiaro. La Belviso non ha dubbi: “Case popolari ai rom? Sarebbe discriminante per i cittadini italiani e gli stranieri che sono qui legalmente da tanti anni”. E aggiunge: “Loro hanno diritto a una casa in questo Paese? No. Perché gli si vuole dare un diritto in più?”.
LA “TRIBÙ” DEI ROM – E subito dopo prosegue: “Chi glielo dice a un padre che ha 5 figli e non riesce ad arrivare a fine mese che questo Paese vuole dare una corsia preferenziale a delle persone che poi culturalmente preferiscono vivere in modo tribale, con i loro usi e costumi? – ha aggiunto Belviso – Non è una questione contro i rom, ma non sarebbe giusto. Ci sono delle liste d’attesa e vanno rispettate”. Equivoco che era stato già chiarito da Amnesty durante la presentazione del rapporto “Ai margini”. “Nessuno chiede trattamenti di favore – aveva spiegato Monica De Pieri – solo che vengano abbattuti gli ostacoli perché anche i rom possano entrare in graduatoria”.
“IL REPORT DI AMNESTY? UNA SCIOCCHEZZA” – Ma rispetto al report di Amnesty Belviso ha un’opinione ben precisa: “Credo sia una sciocchezza – puntualizza – Fino al nostro insediamento la popolazione rom viveva in modo abusivo in grandi campi dentro discariche a cielo aperto con i bambini che giocavano con i ratti. Quella condizione l’abbiamo superata perché il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza e la maggior parte di questi campi li abbiamo chiusi. Ora vivono in campi legalizzati in condizioni migliori. Questa Amministrazione, sulle linee del Governo, ha fatto tanto”. Belviso ha poi concluso: “Tutte le persone devono essere giudicate allo stesso modo. Ci sono molti giudici che interpretano la cultura di queste persone per emettere un giudizio e questo non è giusto perché se gli stessi comportamenti li avessero gli italiani sarebbero puniti. Mi riferisco, ad esempio, a quando sono morti dei piccolini perché abbandonati nelle case: nessuno ha detto nulla”.
LE REAZIONI – Secondo il consigliere provinciale di Sel Gianluca Peciola “nessuno pensa che i rom debbano avere una corsia preferenziale per accedere alle case popolari. I rom hanno diritti e doveri, al pari di tutti i cittadini italiani e stranieri, che risiedono nel territorio di Roma Capitale”. E definisce “aberranti” le parole del vice sindaco Belviso, con cui afferma che i rom sono ‘persone che culturalmente preferiscono vivere in modo tribale’. “I rom – dice Peciola – abituati a vivere in maniera ‘tribale’, è un concetto che appartiene, per essere cauti, al secolo scorso ed uno dei fondamenti teorici delle politiche di segregazione razziale”. “Questo impianto pseudo-culturale del vice sindaco deve allarmare tutta la città, perché dà la misura dei presupposti su cui si fondano le politiche di integrazione dell’amministrazione Alemanno – aggiunge – I rom in tutta Europa e soprattutto in Italia vivono in condizioni di stanzialità e la dimensione ‘tribale’ di cui parla la Belviso è il risultato di politiche inefficaci che li consegnano alla marginalità. Dopo un’esternazione di tale gravità dovrebbe soltanto dimettersi. E mi chiedo per quale motivo il mondo associativo, soprattutto cattolico che tanto ha fatto per l’integrazione dei rom, non lanci un grido di allarme”.
Fonte: paesesera.it